Uno dei ricordi della mia infanzia è quelle delle lenzuola di lino appena cambiate sul lettone di casa di mia nonna. Mia zia ci metteva venti minuti per stenderle in modo che non facessero pieghe, poi lei usciva dalla stanza ed io mi buttavo di traverso sul letto a leggere.Erano estati di più di trent’anni fa, quando l’aria condizionata non era dappertutto e dormire in lenzuola di lino ti faceva dormire facendoti sentire meno il caldo.Il mattino dopo le lenzuola erano impresentabili, sgualcite e piene di pieghe e rifare il letto era come stendere un foglio di carta che prima era stato appallottolato. Ma anche così increspate erano fresche e piacevoli da toccare.Le lenzuola di mia nonna erano state tessute da lino di Fiandra, mi dicevano. Ed io non sapevo se Fiandra fosse una persona o un posto nel mondo.Nel tempo poi ho avuto vestitini e, poi, camicie di lino e sempre triangoli di tessuto di lino, presi dal corredo di mia nonna, che mi venivano legati alla fronte quando avevo la febbre.Adesso, con i bambini in giro, non ho il coraggio di usare sul mio letto le preziose lenzuola di lino ricamate di mia nonna e con il lino, ma quello della Louet, ci lavoro a maglia.La prima cosa che le altre knitter mi chiedono è se il lino sia rigido da lavorare. La risposta è: certo che si e certo che no !Si: perché non è lana merino; no: perché non è spago.La seconda cosa che mi chiedono è perché preferisco il lino della Louet.La risposta è che è per lo stesso motivo per il quale, se potessi permettermelo, vorrei farmi costruire un’auto dalle officine Ferrari o avere al polso un bracciale di Tiffany, vale a dire perché è meglio comprare le cose da chi le sa fare, e le sa fare chi le fa da molto tempo e nel caso della Louet questo tempo equivale ad un paio di secoli e più.In quante righe si può sintetizzare la storia del lino partendo dai Romani ?Il lino è la fibra tessile più antica del mondo, i Romani ne portarono la coltivazione in tutto il loro Impero.A partire dal Medioevo le Fiandre diventano il maggiore produttore di lino (per questioni climatiche) e di tessuti di lino ( per la loro manodopera specializzata).Con l’abolizione dell’Editto di Nantes nel 1685 gli operai specializzati fiamminghi, o meglio, ugonotti si rifugiarono in Olanda, Inghilterra, Germania, Polonia e soprattutto Irlanda.Attualmente la Louet North America produce e fila ancora nelle Fiandre (odierno Belgio) il suo Euroflax Sport, e l’azienda canadese è una costola della Louet olandese che produce macchine per filare e tessere: il cerchio si chiude, a distanza di secoli dalla fine del Sacro Romano Impero, con la specializzazione agricola e tecnica tra Belgio ed Olanda, nella nostra vecchia Europa.I migliori filati e tessuti in lino continuano ad essere quelli europei ma l’Euroflax della Louet ha anche il riconoscimento della Masters of Linen, l’organismo che si occupa di certificare i migliori lini europei.Il lino della Louet è filato ad umido e non a secco per ottenere un filo lucido e liscio; viene bollito due volte per ammorbidirlo e sbiancarlo e poi viene passato sotto un getto di vapore per renderlo ulteriormente più morbido.Ma cosa si può lavorare con l’Euroflax Sport di Louet ?Due cose:1) qualcosa lavorato con un motivo lace.2) qualcosa lavorato a maglia rasata o legaccio (con ferri più o meno grossi per avere più o meno trasparenza ) che sfrutti la scarsa elasticità del linoAlcune idee per il primo tipo di lavori:- Selway di Karen Marlatt- Tanana di Patty Nance
Invece per il secondo tipo di progetti:- Liesl di Julie Weisenberger- Niobrara di Jairlyn Mason
Felice knitting !(P.S.: E’ disponibile a pagamento la traduzione in italiano dei pattern linkati in questo post 🙂 )
Bello !!