Nell’asfittico mondo della maglia italiana è raro vedere un modello che ti stupisca: per lo più quello italiano è un mondo di maglia rasata, top-down, con qualche gettata qua e là.Poi ti imbatti in Cristina Ghirlanda e pensi che sia una italo-americana di terza generazione, che non sia mai stata in Italia e non parli una parola di italiano. Ed invece poi scopri che Cristina Ghirlanda è etnicamente mista ma vive in Italia e parla italiano. Questo post riguarda questa epifania ed il kit per Fili & Colori che ne è stato il risultato.
Iniziamo con il kit del suo Matilde Cardigan che è nel nostro eshop.Il pattern è uno dei più interessanti di Cristina Chirlanda: lavorato da lato a lato a maglia legaccio, inizia dal davanti destro e mette insieme avvio provvisorio e Kitchener stitch per completare il giro intorno al busto, includendo le maniche.La maglia legaccio lavorata in verticale assicura che il lavoro sia elastico ed il cardigan rimanga “in forma”, quando è indossato.E’ sicuramente un cardigan adatto per tutte le donne: dalle magrissime alle formose e prevede di poter scegliere tra la versione a maniche lunghe e quella con le maniche a 3/4.Il filato scelto da Cristina Ghirlanda è la Malabrigo Merino Worsted nei colori che la Malabrigo definisce Kettle Dye ,il cardigan delle foto è nel colore Geranio.Per il kit abbiamo aggiunto altri 9 colori tra cui scegliere e nella descrizione del kit per ogni taglia scelta viene indicata la quantità di matasse necessarie (per entrambe le opzioni riguardanti la lunghezza delle maniche).Nel kit il pattern è disponibile anche nella traduzione in italiano.
Oltre che su Ravelry potete vedere tutti i modelli di Cristina Ghirlanda sul suo sito web. Il sito è in inglese perché le knitter straniere l’hanno scoperta molto prima delle knitter italiane.Così abbiamo pensato ad una breve intervista a Cristina Ghirlanda che lei ci ha gentilmente concesso.
Chi è Cristina Ghirlanda ?Sono una mamma ed una knit designer. Da quando è nato mio figlio ho deciso di fare la mamma a tempo pieno. Ma sento la mancanza di un lavoro intellettuale (ero una ricercatrice in informatica), così ho cominciato a pubblicare i pattern.Quanto spazio ha nella tua vita il lavoro a maglia ?Poco. Lavoro prevalentemente quando il mio bimbo dorme. Mi piace così tanto questo lavoro che vorrei poter lavorare di più ! Quest’anno ho cominciato a collaborare con le riviste, ma mi limito ad avere non più di una scadenza per volta. Nei prossimi mesi usciranno le mie prime pubblicazioni con terzi.Come hai iniziato a creare pattern ?All’inizio condividevo le mie creazioni su Ravelry poi ho iniziato a ricevere tante richieste da altre knitter che volevano i miei pattern. Diciamo che ho cominciato “su richiesta”.
Come hai imparato a lavorare a maglia ?Ho imparato da mia mamma, anche lei inventava sempre i suoi modelli. Ma non ero mai interessata perché non riuscivo a mantenere la tensione del lavoro. Poi ho scoperto i ferri in legno che non cambierei con nulla al mondo.Essere una mamma Waldorf ha influenzato il tuo rapporto con il lavoro a maglia ?Il metodo steineriano prevede la presenza di un adulto intento nel proprio lavoro ma disponibile nei confronti del bambino. Lavorare a maglia è molto compatibile per questo aspetto, visto che posso rispondere ai mille “perché ?” del mio tre-enne mentre sono con i ferri in mano.Perché pubblichi soltanto in inglese i tuoi pattern ?Perché non ho mai seguito dei pattern in italiano e non saprei scriverli
Cristina ha appena pubblicato il pattern di uno scaldacollo , il Closer Cowl, qui in basso nella foto che è in offerta a prezzo scontato fino al 15 maggio e che è oggetto di KAL nel suo gruppo su Ravelry. Il Closer Cowl esiste anche nella versione per bambino e con l’acquisto di una delle due versione si ottiene anche l’altra.